6 Jos isäsi kyselee minua, sano hänelle: 'Daavid pyysi minulta luvan käväistä kaupungissaan Betlehemissä, koska hänen sukunsa viettää siellä uhrijuhlaa.'
7 Jos isäsi tyytyy siihen vastaukseen, minä voin olla rauhassa, mutta jos hän raivostuu, tiedät sinäkin, että hänellä on paha mielessä.
13 Jos isäni aikoo tehdä sinulle jotakin pahaa, saa Herra tehdä minulle vielä pahemmin, ellen ilmaise hänen aikeitaan sinulle ja toimita sinua turvallisesti pois täältä. Olkoon Herra sinun kanssasi, kuten hän on ollut isäni kanssa!
14 Niin kauan kuin minä elän, tulee myös sinun osoittaa minua kohtaan sitä ystävyyttä, jota Herra vaatii, niin että saan pitää henkeni.
17 Ja Jonatan pyysi vielä Daavidiakin vannomaan heidän keskinäisen rakkautensa kautta, sillä hän rakasti Daavidia yhtä paljon kuin omaa henkeään.
19 Ylihuomenna sinua kysellään vielä varmemmin. Tule silloin tänne samaan paikkaan, jossa olit piilossa aikaisemminkin, ja istu tuon kivikasan luona.
20 Minä ammun kolme nuolta sinnepäin niin kuin ampuisin maaliin.
21 Sitten lähetän pojan etsimään nuolia. Jos huudan pojalle: 'Nuoli on tännempänä, ota se siitä', voit tulla esille, sillä kaikki on hyvin, ja niin totta kuin Herra elää, sinulla ei ole mitään hätää.
22 Mutta jos huudan pojalle: 'Nuoli on kauempana', lähde silloin pakoon, Herra lähettää sinut matkaan.
24 Daavid piiloutui kaupungin ulkopuolelle. Uudenkuun päivänä kuningas istui aterialle.
25 Hän istui tavallisella paikallaan seinän vieressä, Jonatan istui häntä vastapäätä ja Abner Saulin vieressä, mutta Daavidin paikka oli tyhjä.
33 Silloin Saul kohotti keihäänsä häntä kohti uhaten tappaa hänet, ja Jonatan ymmärsi, että hänen isänsä oli päättänyt surmata Daavidin.
34 Jonatan lähti kiivastuneena pöydästä. Hän ei syönyt palaakaan koko uudenkuun juhlan toisena päivänä, sillä hän oli murheissaan Daavidin puolesta ja isänsä loukkaavien sanojen tähden.
35 Aamulla Jonatan lähti kaupungin ulkopuolelle tapaamaan Daavidia, niin kuin he olivat sopineet, ja otti mukaansa pienen palveluspojan.
39 Poika ei osannut epäillä mitään, sillä vain Jonatan ja Daavid tiesivät, mitä sanat tarkoittivat.
41 Palvelijan mentyä Daavid nousi kivikasan takaa ja kumarsi kolmesti maahan asti. Sitten he suutelivat toisiaan ja itkivät yhdessä, Daavid vielä Jonataniakin enemmän.
1 Davide fuggì da Naioth presso Rama, andò a trovare Gionathan, e gli disse: "Che ho mai fatto? Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato verso tuo padre, chegli vuole la mia vita?"
2 Gionathan gli rispose: "Tolga ciò Iddio! tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna o grande o piccola, senza farmene parte; e perché mi celerebbe egli questa? Non è possibile".
3 Ma Davide replicò, giurando: "Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: Gionathan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere; ma comè vero che lEterno vive e che vive lanima tua, fra me e la morte non vha che un passo".
4 Gionathan disse a Davide: "Che desideri tu chio ti faccia?"
5 Davide rispose a Gionathan: "Ecco, domani la luna nuova, e io dovrei sedermi a mensa col re; lasciami andare, e mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno.
6 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: Davide mi ha pregato istantemente di poter fare una corsa fino a Bethlehem, sua città, perché vè il sacrifizio annuo per tutta la sua famiglia.
7 Segli dice: Sta bene il tuo servo avrà pace; ma, se si adira, sappi che il male che mi vuol fare è deciso.
8 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo giacché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome dellEterno; ma, se vè in me qualche iniquità, dammi la morte tu; perché mi meneresti da tuo padre?"
9 Gionathan disse: "Lungi da te questo pensiero! Sio venissi a sapere che il male è deciso da parte di mio padre e sta per venirti addosso, non te lo farei io sapere?"
10 Davide disse a Gionathan: "Chi minformerà, nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?"
11 E Gionathan disse a Davide: "Vieni, andiamo fuori alla campagna!" E andarono ambedue fuori alla campagna.
12 E Gionathan disse a Davide: "LEterno, lIddio dIsraele, mi sia testimonio! Quando domani o posdomani, a questora, io avrò scandagliato mio padre, segli è ben disposto verso Davide, ed io non mando a fartelo sapere, lEterno tratti Gionathan con tutto il suo rigore!
13 Nel caso poi che piaccia a mio padre di farti del male, te lo farò sapere, e ti lascerò partire perché tu te ne vada in pace; e lEterno sia teco, comè stato con mio padre!
14 E se sarò ancora in vita, non è egli vero? tu agirai verso di me con la bontà dellEterno, ondio non sia messo a morte;
15 e non cesserai mai desser buono verso la mia casa, neppur quando lEterno avrà sterminato di sulla faccia della terra fino allultimo i nemici di Davide".
16 Così Gionathan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: "LEterno faccia vendetta dei nemici di Davide!"
17 E, per lamore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurar Davide; perchegli lamava come lanima propria.
18 Poi Gionathan gli disse: "Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.
19 Domani laltro dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel.
20 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno.
21 Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: Va a cercare le frecce. Se dico al ragazzo: Guarda, le frecce son di qua da te, prendile! tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come lEterno vive!
22 Ma se dico al giovanetto: Guarda, le frecce son di là da te allora vattene, perché lEterno vuol che tu parta.
23 Quanto a quello che abbiam convenuto fra noi, fra me e te, ecco, lEterno nè testimonio in perpetuo".
24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si pose a sedere a mensa per il pasto.
25 Il re, come al solito, si pose a sedere sulla sua sedia chera vicina al muro; Gionathan salzò per porsi di faccia. Abner si assise accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.
26 Nondimeno Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "Gli e successo qualcosa; ei non devesser puro; per certo ei non è puro".
27 Ma lindomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a ionathan, suo figliuolo: "Perché il figliuolo dIsai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?"
28 Gionathan rispose a Saul: "Davide mha chiesto istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem;
29 e ha detto: Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrifizio di famiglia, e il mio fratello mi ha raccomandato dandarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per vedere i miei fratelli. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re".
30 Allora lira di Saul saccese contro Gionathan, ed ei gli disse: "Figliuolo perverso e ribelle, non lo so io forse che tieni le parti del figliuol dIsai, a tua vergogna ed a vergogna del seno di tua madre?
31 Poiché, fino a tanto che il figliuol dIsai avrà vita sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Or dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire".
32 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: "Perché dovrebbegli morire? Che ha fatto?"
33 E Saul brandì la lancia contro a lui per colpirlo. Allora Gionathan riconobbe che suo padre avea deciso di far morire Davide.
34 E, acceso dira, si levò da mensa, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato comera per lonta che suo padre avea fatta a Davide.
35 La mattina dopo, Gionathan uscì fuori alla campagna, al luogo fissato con Davide, ed avea seco un ragazzetto.
36 E disse al suo ragazzo: "Corri a cercare le frecce che tiro". E, come il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui.
37 E quando il ragazzo fu giunto al luogo dovera la freccia che Gionathan avea tirata Gionathan gli gridò dietro: "La freccia non è essa di là da te?"
38 E Gionathan gridò ancora dietro al ragazzo: "Via, fa presto, non ti trattenere!" Il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce, e tornò dal suo padrone.
39 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionathan e Davide soli sapevano di che si trattasse.
40 Gionathan diede le sue armi al suo ragazzo, e gli disse: "Va, portale alla città".
41 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si levò di dietro il mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra, e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono lun laltro e piansero assieme; Davide soprattutto diè in pianto dirotto.
42 E Gionathan disse a Davide: "Va in pace, ora che abbiam fatto ambedue questo giuramento nel nome dellEterno: LEterno sia testimonio fra me e te e fra la mia progenie e la progenie tua, in perpetuo". 20-43) Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città.